giovedì 27 marzo 2008

"viaggio e vita"

A primo impatto può sembrare che “viaggio” e “vita” siano due termini che esprimono due cose diverse, legate da un semplice rapporto di inclusione, dal momento che il viaggio rappresenta un periodo, più o meno lungo, della nostra vita; ma se ci soffermassimo a riflettere, scopriremmo che il viaggio rappresenta la vita stessa: esso, infatti, ha un punto di partenza e un punto di arrivo, che nella vita corrispondono alla nascita e alla morte. Ognuno di noi, affronta un viaggio, che è la vita, senza sapere quando esso avrà fine; abbiamo degli obiettivi da raggiungere, rincorriamo qualcosa o qualcuno che spesso ci sembra inafferrabile, ma che, alle volte, è dietro l’angolo e di cui non ci accorgiamo. La nostra vita è fatta di momenti belli e di momenti brutti; i primi sono quelli in cui troviamo il mare calmo, in cui sembra che tutto vada bene e siamo consapevoli del fatto che la nostra meta si sta avvicinando; gli altri sono quelli in cui abbiamo tutti i venti contrari alla nostra navigazione, ossia in cui troviamo persone che ci vogliono spingere in alto mare, che, facendoci del male, fanno di tutto per impedirci di raggiungere gli scopi prefissati, che ci rendono tristi e sfiduciati, soprattutto quando vediamo l’infinito del mare intorno a noi e non sappiamo più da che parte navigare per raggiungere la meta, sempre più lontana; non sempre, infatti, troviamo qualcuno che ci aiuta a raggiungere un “porto”, o, ancora, non ne accettiamo l’aiuto. “Che fantastica storia è la vita!”, cantava qualche anno fa Antonello Venditti, ma non tutti possono vedere le bellezze che essa ci offre, tanto sono presi dalla stanchezza per le fatiche quotidiane, come un turista stanco che non riesce a cogliere le meraviglie di una città. Il “viaggio” spesso inizia prima della partenza vera e propria: si fanno le valigie e, nel frattempo, si pensa a come sarà il posto che si sta per raggiungere, ci si immagina lì, lontani da casa, a fare chissà che cosa. Nella vita si parte con le valigie vuote che poi verranno riempite lungo il viaggio, il famoso “bagaglio di esperienze”. Quando si viaggia e si è lontani da casa si sognano i propri affetti, la nostra casa, la nostra città, come quando si è grandi e si sogna l’infanzia: confrontiamo il nostro “io” di oggi con quello di ieri e li scopriamo diversi, ci troviamo trasformati; ripensando ai problemi che avevamo un tempo pensiamo che non erano niente rispetto a quelli che abbiamo oggi; ma la vita è fatta a tappe, ognuna con le relative difficoltà, e dopo averne superata una si passa a quella successiva, come un viaggiatore, durante il suo viaggio, passa da un luogo all’altro. E’ però importante sottolineare che non è saggio essere turisti in certi casi; il turista è, infatti, colui che passa frettolosamente davanti ai monumenti, scatta una foto e va avanti; “non si sporca le mani”, direbbe un mio vecchio amico. E’ vero che “sporcarsi le mani” non è sempre piacevole, ma è vero anche che se l’uomo non si sporcasse le mani per fare il pane non mangerebbe; impastando da soli si impiega più tempo. Da soli non si arriva da nessuna parte; l’incontro con l’altro, con il diverso è fondamentale, perché si potrebbe scoprire che altre persone sanno fare cose che noi non siamo in grado di fare, e potrebbero insegnarcele. Non bisogna avere, dunque, paura di incontrare qualcuno durante un viaggio; se all’inizio può sembrare scomodo, di certo in seguito si rivelerà utile. E’ importante, poi, soffermarsi ad osservare un luogo e premere il pulsante della macchinetta fotografica solo se quel luogo ci piace e ci incuriosisce veramente, non solo per il gusto di scattare foto: nella vita si è obbligati fare delle selezioni, per decidere cosa è da tenere veramente e cosa è da buttare.
Tornati a casa, potremo rivivere emozioni ed esperienze, ripensare agli amici incontrati e
guardare con affetto anche la sabbia che è rimasta attaccata ai nostri pesanti scarponi.


2 commenti:

AnnaGi ha detto...

Davvero molto bello questo tuo scritto e la similitudine vita / viaggio. La penso come te e mi piacerebbe aggiungere che ci sono anche quei turisti che quando si trovano a visitare un luogo nuovo non gli basta guardare i monumenti e le bellezze che il luogo stesso offre. Questi turisti vogliono CONOSCERE tutto di quel posto, usi e costumi, le origini, la gente. Questo, paragonato all'uomo che percorre la sua strada nella vita sta a significare che è importante calarsi nelle situazioni e ritagliarsi delgi attimi di introspezione che non fanno mai male, perchè fermarsi alla superficialità degli eventi non porta da nessuna parte.
Buon week end e speriamo che ci sarà il sole

Spirit ha detto...

Apprezzo sinceramente il tuo commento e concordo con te. Buon sole!